Lo straniero by Remo Ceserani

Lo straniero by Remo Ceserani

autore:Remo Ceserani [Ceserani, R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Alfabeto Letterario
editore: Editori Laterza
pubblicato: 1998-04-14T22:00:00+00:00


Un personaggio estraniato di Pirandello

Prendiamo ora in esame una lunga novella di Luigi Pirandello (1867-1936), intitolata Lontano (1902). La novella racconta la storia del matrimonio fra una ragazza siciliana di Porto Empedocle, di nome Venerina, e un marinaio norvegese (lo «straniero», il «forestiere», che si chiama Lars Cleen, detto «L’arso») sbarcato da una nave malatissimo di tifo e accolto in casa dallo zio di Venerina, Pietro Mìlio (detto don Paranza), viceconsole di Norvegia, patriota deluso e impoverito, che vivacchia andando a pesca, brontolando e dimostrando un cuor d’oro. La novella è raccontata utilizzando la tecnica della doppia focalizzazione, imposta evidentemente dai punti di vista così diversi dei due protagonisti. Le vicende e le reazioni dei due personaggi principali, i loro attaccamenti e il loro rapporto con la cultura e il paese proprio e con quelli dell’altro sono viste di volta in volta da uno dei due protagonisti, con frequenti passaggi da una focalizzazione all’altra.

Per Lars Cleen l’arrivo nel paese siciliano è come la «caduta in un altro mondo, più luminoso»:

E com’era restato una sera, nel silenzio, alla vista della luna, nel vano della finestra! Era pure, era pure la stessa luna ch’egli tante volte in patria, per mare, aveva veduta; ma gli era parso che lì, in quel paese ignoto, ella parlasse ai tetti di quelle case, al campanile di quella chiesa, quasi un altro linguaggio di luce, e l’aveva guardata a lungo, con un senso di sgomento angoscioso, sentendo più acuta che mai la pena dell’abbandono, del proprio isolamento. [...]

[...] possibile? Questo paesello di mare, in Sicilia, così lontano lontano, era dunque la meta segnata dalla sorte alla sua vita? era egli giunto, senz’alcun sospetto, al suo destino? Per questo s’era ammalato fino a toccare la soglia della morte? per riprendere lì la via d’una nuova esistenza? Chi sa! [...]

Lars Cleen contemplava stupito quegli esseri umani che gli parevano d’un altro mondo, vestiti a quel modo, così anneriti dal sole. Gli parevano siffattamente strani e diversi da lui, che si meravigliava poi nel veder loro battere le palpebre, com’egli le batteva, e muovere le labbra, com’egli le moveva. Ma che dicevano?

Per Venerina l’arrivo di Lars è la possibilità di una vita propria, di sposarsi e fare un figlio, ma è anche il contatto con un mondo lontano e incomprensibile:

[...] egli voleva presso di sé lo stipetto che il compagno gli aveva portato dal piroscafo, il giorno in cui ne era sceso moribondo. Venerina glielo porgeva ogni volta di mal animo e senza il garbo consueto. Quella cassetta rappresentava per lui la patria lontana: c’erano tutti i suoi ricordi e tante lettere e alcuni ritratti. Guardandolo obliquamente, mentr’egli rileggeva qualcuna di quelle lettere, o se ne stava astratto, con gli occhi invagati, Venerina lo vedeva quasi sotto un altro aspetto, come se fosse avvolto in un’altra aria che lo allontanasse da lei all’improvviso, e notava tante particolarità della diversa natura di lui, non mai prima notate. Quella cassetta, in cui egli frugava con tanta insistenza, le richiamava davanti a gli



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